mercoledì 21 marzo 2012

Nuovi modelli di Business per la PA: il caso Crowdculture.se.

In un momento di particolare ristrettezza di fondi pubblici, può essere interessante andare alla ricerca di nuovi modelli di business anche per la Pubblica Amministrazione.
Il Crowdfunding, ad esempio, è una modalità di finanziamento dal basso che ha permesso l'avvio di numerose startup grazie a piattaforme online che raccolgono micro finanziamenti e li fanno convergere verso le iniziative più interessanti.
In effetti, girando un po' per la rete, si scopre che qualche pubblica amministrazione sta già provando a mutuare queste modalità.
Crowdculture.se, ad esempio, è un nuovo sito di crowdfunding per progetti artistici e creativi. Il sito lavora grosso modo come altri siti di crowdfunding, tranne che per il fatto che la piattaforma mixa finanziamenti privati e pubblici.
Da questo punto di vista, la piattaforma può anche essere vista come un'alternativa ai tradizionali sistemi di concorso pubblico, che innova sia le modalità di presentazione dei progetti, sia la fase di selezione, sia quella di finanziamento.
Ci si può iscrivere a Crowdculture per caricare il proprio progetto culturale, richiedendo un finanziamento; come sostenitore per almeno tre mesi, decidendo via via, in tempo reale, quale iniziativa sostenere tra quelle caricate sulla piattaforma; ci si può infine iscrivere come finanziatore e creare un fondo a cui i creativi possono chiedere supporto, stabilendo i criteri che i progetti debbono avere per poter chiedere un aiuto.
L'innovazione più rilevante consiste comunque nel fatto che è la comunità di Crowdculture a decidere come destinare la quota di finanziamento pubblico: questa infatti è determinata da quanto è forte il sostegno dei privati.
Il meccanismo della competizione tra i progetti è evidentemente il deterrente più forte ad eventuali comportamenti opportunistici, tuttavia a disincentivarli ulteriormente contribusicono anche le regole che stabiliscono che vengano finanziati solo i progetti che riescono a raggiungere il 100% del finanziamento e che le quote di entrata dei sostenitori privati (50 sek al mese per almeno tre mesi) siano comunque a fondo perduto e che quindi, se non viene raggiunto il target del 100%, contribuiscano al finanziamento di altri progetti.
La piattaforma è in fase di test dalla primavera del 2010 e finora la stanno utilizzando tre regioni svedesi: la regione di Blekinge, quella di Southern Småland ed il comune di Sörmland. Da questo primo test sta comunque emergendo che la gestione di un progetto su Crowdculture è molto più economica di quella in cui la selezione e la valutazione delle iniziative da finanziare siano svolte in maniera tradizionale ed affidate, ad esempio, ad una commissione di esperti, rendendo più efficace ed efficiente la spesa pubblica. Un ulteriore vantaggio, connesso specificatamente alla partecipazione dei cittadini al cofinanziamento ed alla scelta delle iniziative da finanziare, consiste anche nel maggiore interesse e nel maggiore coinvogimento rispetto alle iniziative stesse, oltre che naturalmente al maggior coinvogimento finanziario dei privati.

Crowdculture.se

Nessun commento:

Posta un commento

Disqus for funzionario3puntozero