martedì 27 marzo 2012

La strategia Europa 2020 e la riforma degli appalti pubblici

La strategia Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva, adottata dall'Unione Europea in occasione del Consiglio europeo dei Capi di Stato e di governo del 17 giugno 2010, avrà delle importanti ripercussioni anche sul codice degli appalti.

Quello degli appalti pubblici è infatti stato individuato come uno degli strumenti per raggiungere gli obiettivi strategici, in particolare quello di creare le condizioni per le imprese di innovare, incoraggiando un uso estensivo del Green Public Procurement (GPP - appalti verdi), supportando il passaggio ad un uso più efficiente delle risorse e ad un'economia a basso impatto ambientale.

Si è così avviato un processo di revisione e modernizzazione dell'attuale legislazione dei contratti pubblici, per renderla più aderente al contesto politico, sociale ed economico.

L'Atto per il mercato unico
Il passo successivo è avvenuto in occasione della comunicazione del 13 aprile 2011 intitolata "Atto per il mercato unico: dodici leve per stimolare la crescita e rafforzare la fiducia", in cui la Commissione ha incluso tra le dodici priorità l'adozione da parte delle istituzioni dell'Unione Europea, prima della fine del 2012, di un quadro legislativo degli appalti pubblici modernizzato. Da parte sua, la Commissione si è impegnata ad adottare una proposta legislativa per "rivedere e modernizzare il quadro legislativo degli appalti pubblici, con una visione per rinforzare una policy bilanciata che costruisca una domanda per sostenibilità ambientale, responsabilità sociale e beni, servizi e lavori innovativi". La revisione si pone inoltre l'obiettivo di rendere le procedure d'acquisto più semplici e flessibili e di facilitare l'accesso alle imprese, specialmente alle PMI.

Le proposte di revisione
Nel dicembre 2011, come annunciato nell'Atto per il mercato unico, la Commissione ha adottato la sua proposta sugli appalti pubblici. La proposta prevede la revisione delle direttive 2004/17/EC (acquisti nei settori dell'acqua, dell'energia, dei traporti e dei servizi postali) e la 2004/18/EC (lavori pubblici, forniture e servizi), oltre che l'adozione di una direttiva sulle concessioni, finora regolati solo parzialmente a livello europeo.
In particolare, per rendere le procedure più semplici e più flessibili, la commissione suggerisce di:
  • incrementare l'uso di procedure negoziali;
  • semplificare le procedure per le autorità locali e regionali, che potranno rimpiazzare le pubblicazioni dei singoli contratti con la pubblicazione di un avviso generale per gli acquisti che intendono fare durante il successivo anno;
  • ridurre la documentazione necessaria per poter partecipare alle gare. Questo obiettivo potrà essere conseguito in particolare attraverso l'obbligo di accettare le autodichiarazioni, solo il vincitore dovrà poi dimostrare di possedere i requisiti dichiarati. Inoltre la proposta proibisce alle stazioni appaltanti di richiedere agli operatori economici documenti già forniti negli ultimi quattro anni se questi sono ancora validi;
  • introdurre il passaporto europeo delle imprese, per facilitare la partecipazione di tutte le imprese dell'Unione;
  • utilizzare il più possibile l'electronic procurement con l'obiettivo di arrivare in breve tempo ad una completa digitalizzazione delle procedure d'acquisto;
  • abbreviare in generale i termini per le procedure;
  • ridurre gli obblighi di pubblicazione;
  • introdurre l'obbligo di suddividere in lotti gli appalti pubblici di valore eguale o superiore alla soglia Ue e comunque non inferiori a 500 mila € per renderli accessibili alle Pmi e obbligare a motivare la non suddivisione;
Le proposte della Commissione sono adesso passate al Concilio ed al Parlamento Europeo per la negoziazione e l'adozione. Per quanto riguarda la posizione italiana sulla proposta della Commissione, c'è da registrare la posizione dell'AVCP che "ritiene che le numerose e importanti novità contenute nelle proposte della Commissione Europea di revisione delle direttive in materia di appalti pubblici del 2004 ed in quella nuova in materia di aggiudicazione delle concessioni, fatta salva ogni opportuna valutazione di aspetti puntuali relativi ai contenuti ed alla redazione dei testi, debbano essere sostenute con convinzione dal Governo nella attuale fase di negoziato."

Tempi di attuazione
Se saranno adottate entro la fine del 2012, come previsto dall'Atto per il mercato unico, le Direttive verranno implementate dagli Stati Membri al massimo entro il 30 giugno 2014.

I documenti
Proposta di Direttiva sulle procedure di appalto degli enti erogatori di acqua e di energia, degli enti che forniscono servizi di trasporto e servizi postali -in sostituzione della Direttiva 2004/17

Proposta di Direttiva sulle procedure di aggiudicazione degli appalti pubblici di lavori, di forniture e di servizi - in sostituzione della Direttiva 2004/18

Documento di posizione dell'AVCP

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